Intervista a Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Algeria in Italia, Sig. Ahmed BOUTACHE. (NOVA News Agency – 30 ottobre 2020)

Intervista a Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Algeria in Italia, Sig. Ahmed BOUTACHE

(NOVA News Agency – 30 ottobre 2020)

Algeria: ambasciatore Boutache a “Nova”, notizie rassicuranti su salute Tebboune

Il quadro clinico del presidente della Repubblica, Abdelmajid Tebboune, “si sta stabilizzando” e le ultime notizie sul suo ricovero in Germania “sono rassicuranti”. Lo ha detto oggi l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. Il capo dello Stato algerino, ha detto il diplomatico, “è stato trasferito in Germania per assicurare le migliori condizioni possibili” per ricevere cure. Tebboune, 74 anni, è stato trasferito il 28 ottobre in Germania per non meglio precisati controlli medici. Il giorno prima, il presidente era stato trasferito presso l’ospedale militare di Algeri, dopo alcuni giorni di isolamento a seguito di un sospetto caso di Covid-19 nel suo entourage. “Le ultime notizie sono piuttosto rassicuranti. Il quadro generale si è stabilizzato e speriamo di vederlo presto tra noi”, ha concluso l’ambasciatore, riferendosi al presidente della Repubblica.

Terrorismo: ambasciatore algerino Boutache a “Nova”, atto barbaro di Nizza non è Jihad

L’Algeria condanna “con quanta più forza possibile” l’attacco terroristico di Nizza “che non ha nulla a che vedere con il Jihad”. Lo ha detto oggi l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma.

“L’Algeria, come tutti sanno, è un Paese che ha veramente vissuto il terrorismo durante il Decennio nero e successivamente, grazie a Dio e grazie alla visione dei dirigenti dell’epoca, siamo usciti indenni da questo periodo terribile e siamo passati ad un’altra fase: quella della costruzione della pace e della riconciliazione nazionale”, ha spiegato il diplomatico. “L’Algeria condanna con quanta più forza possibile tutti gli atti terroristici barbari. Ci sarebbe molto da dire sulle cause profonde e sulle motivazioni di questi atti. Non sono qui per un dibattito, ma voglio aggiungere c’è l’abitudine di chiamare i terroristi jihadisti, ma il Jihad ha una visione nobile. Non vediamo il Jihad, ma solo atti barbari. I giovani che commettono questi atti non sono jihadisti, ma barbari terroristi che bisogna condannare”, ha concluso Boutache. Il termine arabo “jihad” significa letteralmente “sforzo (teso verso uno scopo)” e nel linguaggio dell’Islam che connota un ampio spettro di significati: dalla lotta interiore spirituale per raggiungere una perfetta fede fino alla guerra santa, ma non ha nulla a che vedere con gli atti terroristici.

Algeria: ambasciatore Boutache a “Nova”, nuova Costituzione affida il Paese ai giovani

Il referendum sulla nuova Costituzione previsto domenica porterà alla nascita di una “nuova Algeria che concretizzerà le istanze dell’Hirak”, il movimento di protesta popolare, e che darà “più spazio ai giovani nella gestione del futuro del Paese”. Lo ha detto oggi l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. La nuova Costituzione che dovrà definire il funzionamento dello Stato nell’era post Abdelaziz Bouteflika, politico alla guida del paese per oltre 20 anni e dimessosi in seguito alle proteste di piazza nel febbraio 2019, sarà sottoposta a quesito referendario il prossimo primo novembre. Nel suo preambolo, il testo afferma che il popolo algerino desidera tradurre le proprie aspirazioni con “profonde trasformazioni sociali per costruire una nuova Algeria, espresse pacificamente sin dal movimento popolare lanciato il 22 febbraio 2019, in completa coesione con il suo Esercito”. Secondo Boutache, “la nuova Algeria di cui parliamo oggi è la concretizzazione delle istanze dell’Hirak, il movimento di protesta popolare che rivendica fondamentalmente una migliore governance, una migliore presa in carico delle necessità dei giovani, soprattutto sul piano economico e sociale, la giustizia a vantaggio della  democrazia”. Tutto questo, ha aggiunto il diplomatico, significa più spazio da destinare ai giovani bella gestione del destino del paese: il futuro del paese spetta ai giovani che rappresentano il 70 per della popolazione”. Si tratta di un “evento estremamente importante perché ci permetterà di passare a una nuova fase nella costruzione della democrazia, nel consolidamento dei diritti dell’uomo, della giustizia per tutti”.

Algeria: ambasciatore Boutache a “Nova”, elezioni inevitabili con nuova Costituzione

Se il referendum sulla proposta di nuova Costituzione in Algeria previsto domenica avrà esito positivo, nuove elezioni saranno “inevitabili” nel Paese nordafricano. Lo ha detto oggi l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. La nuova Costituzione che dovrà definire il funzionamento dello Stato nell’era post Abdelaziz Bouteflika, politico alla guida del paese per oltre 20 anni e dimessosi in seguito alle proteste di piazza nel febbraio 2019, sarà sottoposta a quesito referendario il prossimo primo novembre.

Il testo introduce diverse novità, tra cui un vincolo di due soli mandi per i parlamentari. “Nuove elezioni parlamentari saranno inevitabili”, ha detto Boutache.

Algeria: ambasciatore Boutache a “Nova”, Ue partner importante, ma serve revisione zona libero scambio

L’Algeria L’Unione europea costituisce un partner molto importante per l’Algeria e il Paese nordafricano non mette in discussione l’Accordo di associazione, tuttavia sollecita una revisione della zona di libero scambio. Lo ha detto oggi l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. Il meccanismo della zona di libero scambio “è molto sfavorevole per l’Algeria e non risponde alla nostre attese rispetto alla cooperazione con l’Ue”, ha spiegato il diplomatico. Ripercorrendo la storia, Boutache ha ricordato che “l’Accodo firmato di associazione, firmato ad aprile 2002 nello spirito di Barcellona, è entrato in vigore dal primo settembre 2005”. “Nel momento in cui è entrato in vigore e negli anni seguenti, l’Algeria nel periodo 2007-2008 disponeva di riserve pari a 287 miliardi di dollari e ciò aveva portato a rimborsare in anticipo il suo debito estero – ha affermato -. Il fatto che oggi l’Algeria non abbia debito estero costituisce certamente un elemento favorevole nel processo di rilancio dell’economia” A livello generale, ha proseguito l’ambasciatore Boutache “gli scambi commerciali tra Algeria e Ue rappresentano il 60 per cento del volume globale dei suoi scambi con l’estero. L’Ue detiene il 52 per cento del mercato algerino”. Inoltre, “con la firma dell’accordo di associazione le esportazioni dell’Ue verso l’Algeria sono passate dagli 8 miliardi di euro del 2005 ai 24 miliardi di euro nel 2011, segnando un aumento netto del 200 per cento” e l’andamento è in crescita. Il primo settembre scorso “si doveva arrivare allo smantellamento tariffario completo”, “ma la scadenza è giunta in un momento di grande difficoltà economica per l’Algeria che certamente non le permetteva di impegnarsi in questo senso”, ha aggiunto il diplomatico. “La situazione economica e finanziaria non le permette di proseguire questo percorso, ma questo non significa che l’Algeria rimette in discussione l’accordo di associazione”, ha affermato con forza Boutache. Il diplomatico ha messo in luce, tuttavia, i punti di debolezza della zona di libero scambio per l’Algeria. “La zona di libero scambio è largamente sfavorevole ai suoi interessi per questo l’Algeria ha ritenuto utile la revisione di ciò che era stato stabilito”, ha spiegato l’ambasciatore.

Citando alcuni dati, Boutache ha ricordato che l’Ue ha esportato in Algeria beni per 262 miliardi di euro durante il periodo 2005-2019. Al contrario, l’Algeria ha esportato 15 miliardi di euro.

I dati dimostrano una disparità “che avvantaggia una parte a scapito dell’altra”. Inoltre, ha proseguito, “il commercio con l’Ue rappresenta il 55 per cento del commercio estero dell’Algeria, mentre il commercio dell’Ue con l’Algeria l’1 per cento del totale”. Anche in questo caso, per Boutache c’è un “importante  squilibrio”. Pertanto, “tenendo conto di ciò, i nostri partner nell’Ue e l’Ue stessa potranno comprendere come l’Algeria possa legittimamente sollecitare, per superare questa situazione difficile, la ricerca di soluzioni che preservino gli interessi di tutti”, ha aggiunto, evidenziando che mentre “le esportazioni dell’Ue hanno conosciuto uno straordinario sviluppo, non è avvenuto lo stesso per gli investimenti diretti, che sono stati quasi nulli”. Quindi, “per fare in modo di servire gli interessi dei due paesi”, l’Algeria chiede una revisione degli accordi.

Algeria: ambasciatore Boutache a “Nova”, Paese è “vergine” in termini di opportunità d’impresa

L’Algeria è un “Paese vergine” per quanto riguarda le opportunità d’impresa. Lo ha detto oggi l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. “Anche se oggi la spina dorsale dell’economia algerina è rappresentata dal settore degli idrocarburi, è chiaro che tutti gli altri settori sono aperti alla cooperazione internazionale, (…) per esempio nella produzione degli equipaggiamenti militari, dei lavori pubblici e dell’edilizia”, ha spiegato il diplomatico. L’Algeria ha recentemente aperto uno primo e importante spiraglio agli investitori stranieri in un momento chiave della transizione del potere dopo l’uscita di scena di Abdelaziz Bouteflika. Le autorità algerine, infatti, intendono ridare ossigeno all’economia del paese membro dell’Opec, soffocato della pandemia di coronavirus e dal ribasso dei prezzi petroliferi, con nuove misure incoraggianti come il superamento della regola 49/51, che finora ha sempre garantito agli algerini la quota di maggioranza, un grande disincentivo soprattutto per le piccole e medie imprese straniere.

Quest’ultimo punto in particolare non riguarda i settori considerati strategici, come ad esempio le prospezioni offshore, ma potrebbe aprire la corsa per la conquista della diversificazione dell’economia algerina, quasi interamente basata sulle esportazioni di idrocarburi. “Non si può dire che ci sia un settore preferibile rispetto ad un altro: tutti i settori sono aperti alla cooperazione e agli investimenti e tutti i settori beneficiano degli stessi vantaggi in termini di fiscalità. Non posso dire di favorire una filiera piuttosto che un’altra: spetta al partner scegliere in funzione dei suoi interessi”, ha aggiunto l’ambasciatore.

Energia: ambasciatore algerino Boutache a “Nova”, comparto solare molto promettente

Per la prima volta nella sua storia l’Algeria sta affrontando “con un interesse accresciuto le energie da fonti rinnovabili”, e lo dimostra la creazione di “un ministero ad hoc per questo settore”. Lo ha detto oggi l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. “Credo che l’Algeria possa trarre vantaggio dall’energia solare, perché ha più di 300 di sole all’anno. C’è un grande progetto che inserisce nel quadro della cooperazione algerino-tedesca per lo sviluppo dell’energia solare in Algeria. E’ un progetto molto costoso, di circa 30 miliardi di euro. Non possiamo ancora dire che direzione prenderà questo progetto, ma esiste e si tratta solo di come farlo maturare e andare avanti”, ha detto il diplomatico, in riferimento al progetto “Desertec” per l’energia del deserto sviluppato da Sonelgaz Public Complex e Desert Industrial Group.

Energia: ambasciatore Boutache a “Nova”, in Algeria riserve importanti di gas da scisti

L’Algeria vanta “riserve estremamente importanti di gas da scisti”, gli idrocarburi racchiusi negli scisti bituminosi a grandi profondità, ma è necessario “spiegare e dimostrare che l’estrazione e lo sfruttamento può essere fatto nel rispetto dell’ambiente”. Lo ha detto oggi l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. “Abbiamo riserve importanti di gas e petrolio che continuano a essere sfruttate, ma c’è anche il gas da scisti. Per questo tipo di energia disponiamo di riserve esternamente importanti che gli studi lo hanno dimostrato. Al momento non abbiamo giudicato utile lo sfruttamento di questo tipo di energia perché ci sono alcuni ostacoli e anche apprensioni al livello sociale. Bisogna fare uno sforzo di  comunicazione vero la popolazione, per spiegare e dimostrare che l’estrazione e lo sfruttamento può essere fatto nel rispetto dell’ambiente”, ha aggiunto Boutache.

Libia: ambasciatore Boutache a “Nova”, Italia e Algeria insieme per soluzione politica

Italia e Algeria “lavorano mano nella mano per la ricerca di una soluzione politica alla crisi in Libia”. Lo ha detto oggi l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. “L’Algeria in modo chiaro, senza ambiguità per una soluzione politica libica, senza alcuna interferenza. Sfortunatamente oggi sul terreno non è questa la situazione: ci sono degli attori internazionali presenti in Libia e la interferenza di questi attori sulla situazione fa sì che ad oggi non vediamo la fine del tunnel, anche se di recente si è parlato di un accordo di cessate il fuoco. L’Algeria si attiene a questa intesa e in qualità di Paese vicino considera di avere un ruolo da giocare per riportare la pace. L’Algeria non ha altri interessi, se non quello di vedere la pace della Libia perché ne va della sua sicurezza”, ha detto Boutache. I circa 1.000 chilometri di deserto che separano l’Algeria dalla Libia richiedono un ingente utilizzo di uomini e mezzi. Il confine algerinolibico è chiuso dalla caduta del regime del defunto colonnello Muammar Gheddafi sette anni fa. Nel gennaio del 2013, tuttavia, un commando di miliziani affiliati ad al Qaeda provenienti proprio dalla Libia sequestrò oltre 800 persone nell’impianto di estrazione del gas di Tigantourine, vicino ad In Amenas, nell’est dell’Algeria. Nella crisi degli ostaggi morirono 37 civili, la maggior parte stranieri, e 29 terroristi eliminati. L’attacco ha spinto il governo algerino a intensificare gli sforzi per mettere in sicurezza la zona di confine e in particolare le strutture petrolifere e del gas. “Algeria e Italia lavorano mano nella mano per quanto concerne la situazione in Libia e per quanto la ricerca di una soluzione politica a questa crisi. I due paesi sono profondamente convinti che la soluzione non è e non sarà mai militare”, ha concluso l’ambasciatore.

Sahara: ambasciatore Algeria a “Nova”, comunità internazionale lavori per autoderminazione sahrawi

La comunità internazionale deve assicurarsi che il dossier del Sahara occidentale possa avere un epilogo attraverso un esercizio che garantisca “il diritto all’autoderminazione del popolo sahrawi”. Lo ha detto l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. “Il conflitto oppone due parti ben distinte: il Marocco e il popolo sahrawi. L’Algeria, “in un gesto di buona volontà, ha cercato di aiutare affinché le parti potessero giungere insieme a una soluzione”, ha affermato il diplomatico. La questione “è gestita dalle Nazioni Unite a livello della quarta commissione e ci sono molte risoluzioni dell’Onu che riconoscono al popolo sahrawi il diritto all’autodeterminazione”, ha aggiunto Boutache, sottolineando che “due generazioni intere non hanno conosciuto altro che i campi di Tindouf, all’interno del territorio algerino”. Inoltre, “le Nazioni Unite non possono fare il loro lavoro e la missione Minurso non è più sul campo”, ha aggiunto. Infine, “se ci fosse un referendum sull’autodeterminazione che riguarda l’attaccamento del Sahara al Marocco o sull’indipendenza del Sahara occidentale, l’Algeria non avrà nulla da dire. Sarebbe la decisione sovrana del popolo sahrawi”, ha concluso.

Italia-Algeria: ambasciatore Boutache a “Nova”, colloqui su Zee vanno molto bene

I colloqui tra Italia e Algeria in merito al dossier sulla Zona economica esclusiva vanno molto bene: ve lo garantisco. Lo ha detto l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in una intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. “La questione è salita un po’ troppo alla ribalta mediatica in Italia”, ha premesso il diplomatico, chiarendo che “l’insieme dei Paesi rivieraschi del Mediterraneo ha fatto dei decreti per delimitare la propria Zona economica esclusiva, secondo quanto stabilito dalla convenzione sul diritto del mare del 1982”. Il 20 marzo 2018 con un decreto presidenziale l’Algeria ha proclamato la propria Zona economica esclusiva (Zee) che lambisce per circa 70 miglia nautiche le acque territoriali italiane a sud-ovest della Sardegna. L’Italia ha contestato la mossa algerina con una nota verbale del 26 novembre 2018, con cui si ha proposto l’avvio di negoziati per raggiungere accordo di reciproca soddisfazione in linea con l’articolo 74 della Convenzione Onu sul diritto del mare.

L’ambasciatore d’Algeria ha chiarito che i decreti sulla Zee rappresentano una “misura conservativa”, ma non viene “chiusa la porta del dialogo, volto a raggiungere dei compromessi”. “Sappiamo che il Mediterraneo è un mare chiuso, se ognuno dei Paesi dichiarasse la Zee, la piattaforma continentale, faremmo la guerra, ma grazie a Dio non siamo a questo punto”. Secondo il diplomatico, “il tema è stato sfruttato, in particolare nel sud dell’Italia – il riferimento è al dibattito nato in Sardegna -, per fini politici che non fanno l’interesse né dell’Algeria, né dell’Italia, ma semplicemente solo di alcuni partiti politici”. A tal riguardo, Boutache ha aggiunto: “Credo che a livello di governo italiano sia stato ben compreso questo aspetto e la questione sia stata gestita in quanto tale”.

Dal lato algerino, “abbiamo immediatamente risposto agli inviti dei nostri amici italiani per la messa in campo di un meccanismo di dialogo”, ha spiegato l’ambasciatore, ricordando le due visite in Algeria dedicate a questo dossier effettuate dal sottosegretario agli Affari esteri, Manlio Di Stefano a febbraio e settembre scorsi. In occasione della visita del 23 settembre scorso, Di Stefano ha partecipato alla prima riunione della Commissione tecnica bilaterale per la definizione della frontiera marittima tra Italia e Algeria. A riguardo, Boutache ha spiegato che “questo meccanismo è permanente ed è struttura interministeriale incaricata di negoziare ogni aspetto legato alle frontiere marittime”. “Dalla parte algerina, rispondiamo sempre presente quando i nostri amici italiani ce lo chiedono”, ha rassicurato.

Migranti: ambasciatore d’Algeria a “Nova”, disponibili a cooperare pienamente

In tema di gestione dell’immigrazione irregolare, l’Algeria è totalmente disponibile a cooperare pienamente con l’Italia, nel quadro del rispetto delle disposizione dell’accordo sulla riammissione che lega i due paesi e nel rispetto della dignità umana. Lo ha detto l’ambasciatore dell’Algeria in Italia, Ahmed Boutache, in un’intervista concessa nella sede di “Agenzia Nova” a Roma. Il diplomatico ha ricordato la riunione avvenuta il 3 luglio scorso tra i ministri dell’Interno dei Paesi rivieraschi del Mediterraneo, “durante la quale si è discusso dei mezzi da mettere in opera per cercare di lavorare insieme per contenere i flussi migratori”. L’Italia, infatti, fa parte del gruppo 5+5 (Italia, Germania, Francia, Spagna, Malta da una parte, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania dall’altra) che sta cercando di trovare un modo congiunto e coordinato di prevenire e combattere la tratta di esseri umani.

In occasione della visita ad Algeri della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, avvenuta lo scorso settembre, le massime autorità dello Stato algerine “hanno all’uninaminità garantito di cooperare con l’Italia per aiutarla ad alleggerire questo fardello”, ha spiegato Boutache. In seguito, il diplomatico ha incontrato i rappresentanti del governo italiano incaricati di seguire il dossier. Durante gli incontri “ci siamo messi d’accordo per la messa in opera scrupolosa delle disposizioni dell’accordo bilaterale che è stato firmato nel 2000 ed è entrato in vigore nel 2002”, ha affermato. Boutache ha aggiunto: “Abbiamo convenuto insieme di fare tutto per quanto riguarda l’identificazione, ovvero, a livello di ambasciata mi sono personalmente impegnato a compiere missioni regolari nel sud dell’Italia per sentire i migranti presumibilmente algerini e verificarne l’identità. Nel caso in cui non potessimo identificarli a livello di ambasciata, invieremo i dati alle istituzioni preposte in Algeria”. Per quanto riguarda la riammissione, “esiste un accordo, che prevede rimpatri regolari. Basta solo metterlo attuarlo”, ha aggiunto Boutache, sottolineando che “non ha mai funzionato”.