64esimo Anniversario dello scoppio della Rivoluzione: Messaggio del Presidente Bouteflika alla Nazione
A nome di Allah il Clemente e il Misericordioso
Che le preghiere e la pace di Allah siano sul Suo Messaggero,
Signore, Signori,
L’Algeria celebrerà domani il sessantaquatresimo anniversario dello scoppio della Gloriosa Rivoluzione di Novembre, la più significativa celebrazione della nostra storia contemporanea.
In effetti, il Glorioso 1 Novembre è il giorno in cui il nostro popolo ha decretato che avrebbe spezzato le catene dell’iniquo colonialismo con tanti sacrifici per recuperare la sua libertà rubata nonché la sua sovranità nazionale.
Si, Signore e Signori, la Gloriosa Rivoluzione di Novembre è stata un’epopea piena di sacrifici compiuti dal nostro popolo durante tutta la cruente guerra che durò otto anni, contrapponendo le nostre popolazioni animate da una irremovibile volontà e una profonda fede in Dio, ad una potenza militare sostenuta con tutti i mezzi dell’Alleanza Atlantica.
Ma Allah, l’Onnipotente, ha voluto che questa guerra illegale si concludesse con la vittoria dell’Algeria, anche se c’è costata un milione e mezzo di Chahid (martire), milioni di feriti, invalidi, profughi, orfani, vedove e migliaia di villaggi distrutti e centinaia di foreste bruciate dai bombardamenti al napalm, usato con una smisurata ferocia, per non parlare di tortura nelle forme più abiette che l’umanità abbia conosciuto nel corso dei secoli.
Questa Festa Nazionale è l’occasione per raccoglierci, con devozione e deferenza, in memoria dei nostri valorosi Chouhada, i quali, per supremo dovere, hanno sacrificato la loro vita per la libertà del nostro popolo e del nostro Paese.
Allo stesso modo, porgo, a nome di tutti voi, i miei saluti e omaggi ai miei compagni di armi tra i valorosi mujahidin e moudjahidate augurando loro salute e benessere, E inclinandomi alla memoria di coloro che hanno raggiunto il luogo del loro eterno riposo.
Signore, Signori,
La Rivoluzione del 1 Novembre è stata il coronamento della grande resistenza del nostro valoroso popolo dall’invasione del nostro Paese dal potere coloniale. L’Algeria ha dimostrato, per un secolo e mezzo, una resistenza eroica di fronte all’arroganza dell’esercito dell’occupante, e il nostro popolo è rimasto unito per difendere la sua libertà, per decenni e decenni, attraverso delle rivoluzioni e delle rivolte popolari in tutto il Paese.
Tra questi sussulti popolari, quello dell’8 maggio 1945, un momento cruciale e doloroso della nostra storia contemporanea che è costato all’Algeria decine di migliaia di Shahid. Un momento che ha definitivamente convinto il nostro popolo che il colonizzatore brutale non potrà mai riconoscere i nostri diritti, fu allora la scintilla che ha innescato la nostra sacra rivoluzione per la liberazione.
Il successo è stato tale che questa Rivoluzione ha permesso di incidere il nome dell’Algeria sul Registro d’oro delle Nazioni e di guadagnare l’ammirazione ed il rispetto dei popoli di tutto il mondo, ancora oggi.
Questa Gloriosa Rivoluzione è stata, dopo aver recuperato la nostra indipendenza, l’inizio di un ampio processo di costruzione e di edificazione.
Signore, Signori,
I risultati conseguiti dall’Algeria indipendente sono da individuare in relazione alla situazione prevalente prima della ripresa della nostra libertà, una situazione in cui più di un quarto del nostro popolo era sfollato, e caraterizzata da un quadro amministrativo quasi inesistente, da un analfabetismo diffuso, una povertà imperante e delle risorse naturali ancora sotto il potere del colonizzatore.
Queste sono le condizioni rispetto alle quali devono essere valutate le realizzazioni dell’Algeria indipendente in materia di scolarizzazione dei nostri bambini, di creazione di una base industriale e di ripristino della sovranità nazionale sulle nostre ricchezze come la terre, gli idrocarburi, le miniere e molti altri.
L’Algeria era considerata, allora, come uno Stato che riusciva il suo decollo economico, uno Stato che si illustrò anche per il suo ruolo di pioniere nel sostenere i diritti dei popoli colonizzati e perseguitati, e all’avanguardia della lotta dei popoli del Sud per l’istituzione di un nuovo ordine economico mondiale e lo sviluppo delle ricchezze naturali dei popoli, in particolare gli idrocarburi.
Purtroppo, dobbiamo ancora una volta ricordarlo, questo slancio è stato arrestato a causa delle fluttuazioni del prezzo del petrolio che hanno messo in ginocchio il nostro processo economico, e a causa del lassismo politico, l’Algeria affondò nella spirale del caos, del terrorismo e della distruzione, da cui i fattori della tragedia nazionale, cui ha sofferto il nostro popolo durante quasi un decennio.
Signore, Signori,
Quasi 20 anni or sono, mi avete onorato accordandomi la vostra fiducia, assai preziosa, in un momento in cui il nostro Paese attraversava una congiuntura difficile e l’ambiente internazionale ci aveva messo al bando e aveva imposto un embargo non dichiarato.
Insieme, e Forti della nostra fede e attingendo nei referenti della nostra religione e nei valori della Dichiarazione della Gloriosa Rivoluzione di Novembre, siamo riusciti, grazie a Dio, a risollevare la situazione e a avviare una fase di ricostruzione, impegnandoci a realizzare molte delle vostre legittime aspirazioni.
In effetti, abbiamo conseguito la pace e la riconciliazione nazionale, permettendo all’Algeria di ritrovare la tranquillità e la sicurezza, due condizioni imprescendibili per ogni forma di sviluppo, costruzione o progresso.
Le istituzioni e le strutture di Stato hanno ritrovato la loro attività nel quadro della piena legittimità espressa periodicamente attraverso le urne. Inoltre, abbiamo affrontato la riforma dell’apparato giudiziario e legislativo per l’istituzione dello Stato di diritto. Un processo sanzionato da una revisione importante della nostra Costituzione, una revisione che ha rafforzato i diritti dei cittadini e delle donne in particolare, e consolidato i componenti dell’identità nazionale, inclusa la lingua tamazight comune a tutti gli algerini e algerine.
Sulla stessa scia, abbiamo rafforzato le capacità dell’Esercito Nazionale Popolare (ANP), degno eritiero dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ALN) con mezzi umani e materiali rendendolo un esercito professionnale, nel senso proprio del termine, e un solido scudo che preservi la sicurezza del Paese e dei cittadini e la sovranità terriroriale dell’Algeria.
Evocando il nostro esercito, mi chino, rispettosamente e umilmente, in memoria dei nostri martiri quali elementi dell’Esercito e dei corpi di sicurezza caduti sul campo di battaglia nel compiere il dovere nazionale. Rivolgo anche i miei saluti e i miei omaggi a tutti gli elementi dell’ANP, ufficiali, sottufficiali, soldati e agenti, e plaudo al loro senso di nazionalismo elevato, nello stare appostati alle frontiere del nostro territorio nazionale svolgendo con bravura e perseveranza, le loro missioni al servizio dell’Algeria.
Nel corso di questi due decenni, l’Algeria ha anche conosciuto un processo di sviluppo integrato che ha riguardato tutto il territorio nazionale, un processo che nessun può negare o occultare.
Infatti, il tasso di disoccupazione è diminuito di due terzi e allo stesso tempo, la ricchezza nazionale èquasi triplicata. In questi due decenni, l’Algeria ha raddoppiato le proprie capacità in materia d’istruzione e di formazione costruendo oltre 1000 licei, più di 2000 scuole medie e oltre 30 università. Oggi questi risultati permettono ad oltre un quarto del nostro popolo di raggiungere quotidianamente le scuole, le università e i centri di formazione. Nel campo dello sviluppo umano, questi realizzazioni sono state rafforzate con circa 150 ospedali e Centri specializzati in tutte le wilayas.
Per quanto concerne gli alloggi, il nostro Paese, che nel 1998, contava un parco immobiliare di 5 milioni di alloggi, ha realizzato da allora oltre 4 milioni di unità e si sta adoperando per il completamento dei lavori di circa 1 (un) milione di nuovi alloggi in corso di realizzazione.
In questo stesso lasso di tempo, l’Algeria ha chiaramente concretizzato il suo impegno per la giustizia sociale e la solidarietà nazionale attraverso numerose misure e risultati, tra i quali occorre citare il miglioramento dei salari e delle pensioni, l’istituzione di numerose pensioni a favore dei più bisognosi, nonché importanti trasferimenti sociali che superano il 20% del budget annuo dello Stato.
Quattro anni fa, questo processo di costruzione e di edificazione si è confrontato con il crollo vertiginoso del prezzo del petrolio, tuttavia, e grazie a Dio, questa crisi mondiale non ha provocato una battuta d’arresto del nostro processo di sviluppo, ne costretto il nostro Paese a
un indebitamento esterno o ad una ristrutturazione economica sotto il diktat delle istituzioni finanziarie mondiali, come è avvenuto per diversi paesi esportatori di petrolio.
Se siamo riusciti ad evitare questa tormenta è grazie alla decisione che abbiamo preso per il pagamento anticipato del debito estero e la costituzione di un importante risparmio interno. In questo modo, il nostro Paese si è avvalso sovranamente e liberamente dell’indebitamento interno.
Signore, Signori,
Questo progresso significativo conferma che l’Algeria ha tutte le potenzialità per andare avanti, a condizione di rimanere attaccata a certi valori, in primis, i nostri referenti spirituali e gli obbiettivi tracciati nella Dichiarazione del 01 Novembre per l’Algeria indipendente, in particolare la costruzione di un Stato democratico e sociale nel quadro dei precetti dell’Islam.
Nel quadro di questi stessi riferimenti, dobbiamo dare prova di un patriottismo elevato e di una determinazione nel proseguimento del processo di edificazione ispirandoci alla perseveranza dei nostri antenati nella loro lotta per la libertà.
Ancora oggi l’Algeria ha grande bisogno di questi principi e di questi valori.
Ricordando tutto quello che abbiamo realizzato insieme nel corso di questi anni, non dobbiamo dimenticare le sfide alle quali siamo ancora confrontati.
Se oggi viviamo in un Paese dove regna la pace e la fraternità, non dobbiamo perdere di vista che l’Algeria evolve in un ambiente segnato da crisi multiformi nel nostro vicinato, soprattutto il terrorismo, il traffico di droga e di armi, il crimine organizzato e numerosi altri flagelli.
Infatti, i progressi realizzati in materia di sviluppo in tutte le sue forme, ci da motivo d’inorgoglirci, dobbiamo tuttavia compiere maggiori sforzi per la presa in carico dei bisogni sociali della nostra popolazione, in costante aumento di anno in anno.
Dobbiamo inoltre affrontare la sfida dell’accellerazione delle riforme economiche e la diversificazione del prodotto nazionale per renderci più indipendenti dalla dipendenza dagli idrocarburi e dalle fluttuazioni dei loro prezzi sui mercati internazionali.
Siamo anche chiamati a compiere maggiori sforzi per preservare la nostra identità e la nostra “algerianità” in un mondo di egemonia culturale.
Un mondo sul quale il nostro Paese deve aprirsi e dove il nostro popolo ha il dovere di rimanere impregnato dei suoi valori e dei suoi riferimenti.
Signore, Signori,
Il mio auspicio è che questo messaggio sia l’occasione per inorgoglirvi di questa Gloriosa Rivoluzione, cui celebriamo oggi lo scoppio, e di tutti i risultati conseguiti dal nostro popolo sulla base dell’indipendenza e della sovranità nazionali.
Così come mi auguro che questo messaggio sia il leitmotiv della vostra determinazione, individualmente e collettivamente, per continuare a progredire verso la realizzazione e ad
affrontare le sfide per la costruzione di un’Algeria forte per la quale i nostri gloriosi chouhada si sono sacrificati, un’Algeria dove le generazioni future siano in diritto di vivere nella prosperità, nella dignità e nella gloria.
Gloria ai nostri martiri,
Viva l’Algeria”