Le prospettive economiche rimangono “positive” per l’Algeria
Le prospettive economiche rimangono “positive” per l’Algeria, nonostante le sfide legate, in particolare, al calo delle entrate statali causato dal calo dei prezzi del petrolio dal 2014, secondo il gruppo britannico di esperti economici, Oxford Business Gruppo (OBG).
In una retrospettiva economica dell’anno 2017 sull’Algeria pubblicata questa settimana, OBG sottolinea che un recente studio condotto presso gli imprenditori, ha mostrato che il 61% di questi aveva aspettative “positive o molto positive “sul clima imprenditoriale algerino per i prossimi 12 mesi.
Il 70% degli imprenditori intervistati ha affermato che è “probabile o molto probabile” che la propria azienda effettuerà ingenti investimenti di capitale nel 2018.
D’altra parte, si osserva che la maggioranza degli intervistati i merito ai recenti cambiamenti del regime fiscale algerino ha ritenuto che l’ambiente fiscale fosse “svantaggioso o molto svantaggioso”. “Se queste misure potrebbero consentire di rifornire le casse dello Stato, alcuni temono che queste tasse e imposte recentemente introdotte costituiscano un freno al consumo del settore privato in alcuni segmenti, in particolare con l’aumento delle tasse e dei prezzi previsto nel 2018 “, riferiscono gli esperti di OBG.
Il gruppo sottolinea inoltre che la “solidità” dell’economia algerina si è rafforzata nel 2017 grazie all’aumento dei ricavi del settore energetico, alle misure di contingentamento importazioni e all’aumento del gettito fiscale. Rileva che l’Algeria punta a ridurre il valore delle importazioni nel 2018 concentrandosi su una maggiore autonomia e aumentando il numero di prodotti soggetti a restrizioni, aggiungendo che questo obiettivo dovrebbe essere sostenuto da un migliore rendimento dell’energia.
A questo proposito, OBG sottolinea che la ripresa nel settore energetico ha continuato a guidare la crescita quest’anno, ma avverte che la continua dipendenza del paese dai ricavi derivanti dalla vendita di idrocarburi “espone il Paese agli shock esterni”. Precisa che se la performance del settore energetico, che finanzia gran parte del bilancio dello Stato e rappresenta la maggior parte delle esportazioni, dovesse portare il Paese ad una crescita economica complessiva in futuro, il calo delle entrate registrato dal declino del prezzo del petrolio nel 2014 “continua a pesare sull’economia”.
Gli esperti britannici ricordano a questo proposito gli sforzi del governo algerino per far fronte al calo dei redditi e delle riserve di liquidità, registrati negli ultimi anni, le cui misure sono volte ad ampliare la base dell’economia e la revisione al rialzo delle tasse e delle imposte su beni e i servizi. Il calo delle entrate petrolifere, osserva ancora OBG, non impedirà un aumento del 25% della spesa pubblica l’anno prossimo, gran parte della quale sarà destinata a potenziare i progetti infrastrutturali.