Principali questioni internazioni: Messahel espone la visione dell’Algeria e la sua posizione all’ONU
Venerdì a New York, il Ministro degli Affari esteri Abdelkader Messahel ha pronunciato un discorso davanti alla 72 esima sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU nel quale ha esposto la visione dell’
Algeria e la sua posizione sulle principali questioni di primo piano sulla scena mondiale che preoccupano la comunità internazionale.
Presidiando la delegazione algerina ai lavori della sessione sul tema “l’essere umano al centro degli sforzi a favore della pace e di una vita dignitosa per tutti in un pianeta sostenibile”, il Ministro Messahel ha indicato che questa avviene in un “contesto altrettanto preoccupante quanto quello delle precedenti sessioni in quanto è segnato dal perdurare di vecchi conflitti irrisolti e dall’insorgere di nuovi conflitti sanguinosi e di focolai di tensione”.
Ha anche citato “l’indebolimento dell’equilibrio ecologico del pianeta a causa dei ripetuti oltraggi che gli sono inflitti, l’impoverimento, il sottosviluppo e le malattie che continuano ad essere la sorte quotidiana di centinaia di milioni di individui nel mondo” e infine, “il peggioramento delle minacce transfrontaliere le quali, ad immagine del terrorismo e del suo corollario, e della criminalità organizzata transnazionale, mettono a rischio la sicurezza e la stabilità di ciascun paese”.
“Tali sfide non devono far dubitare la comunità internazionale della sua capacità di affrontarle e superarle poiché, come lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Abdelaziz Bouteflika, quando aveva l’incarico di dirigere i lavori dell’Assemblea Generale, la responsabilità non è tanto di voltare le spalle alla realtà quanto di affrontarla con massima vigilanza”, ha aggiunto.
Pur rilevando che l’ONU possa essere migliorata sotto più punti di vista, il Ministro ha sottolineato che l’ONU resta “ora più che mai lo strumento unico e insostituibile al servizio delle Nazioni che il Presidente Bouteflika aveva descritto come un arco di concordia e di alleanza tra tutte le Nazioni del mondo.
Affrontando il tema della moltiplicazione dei focolai di tensione e di crisi, il Ministro Messahel ha indicato che l’Algeria considera più che mai necessario procedere ad un esame collettivo delle cause che hanno portato al fallimento del sistema di sicurezza collettivo che i padri fondatori dell’ONU hanno eretto facendosi baluardo per difendere le generazioni future dagli orrori della guerra”.
“E indispensabile intraprendere una riforma della notra Organizzazione affinché sia in grado di assumere pienamente le missioni per le quali è stata creata tanto nella prevenzione dei conflitti, nella promozione della pace, nel rispetto dei diritti umani o nell’applicazione del diritto al’autodeterminazione”, ha proseguito il Ministro Messahel.
Per quanto riguarda proprio la questione della riforma, il capo della diplomazia algerina ha rilevato che essa deve in primo luogo vertere sul Consiglio di Sicurezza, con come punto di partenza, la correzione dell’ingiustizia storica costituita dalla sottorappresentazione dell’Africa nelle due categorie di membri di questo organo e il suo allargamento ad altri nuovi importanti attori sulla scena mondiale”. Allo stesso tempo ha rilevato la crescente convergenza sulla necessità di una rivitalizzazione e di un rafforzamanto dell’autorità dell’Assemblea Generale”.
Nel ribadire “l’attaccamento dell’Algeria ai principi cardine della sua politica estera, che sono gli stessi consacrati nella Carta delle Nazioni Unite, quali il rispetto dell’indipendenza e dell’integrità territoriale degli Stati, la non ingerenza negli affari interni degli Stati, la soluzione pacifica delle controversie e il rispetto del diritto all’autodeterminazione, il Ministro Messahel ha sottolineato che “l’Algeria intende continuare ad assumere il suo ruolo sulla base di detti principi e a privilegiare la via della soluzione politica tanto in Siria che nello Yemen, in Mali o in Libia”.
Ha poi aggiunto che :
“L’Algeria considera che la questione del Sahara Occidentale, in quanto problema di decolonizzazione, possa essere risolta solo attraverso l’esercizio, da parte del popolo del Sahara Occidentale, del suo diritto imprescindibile all’autodeterminazione”.
Il Ministro Messahel ha inoltre reiterato “il pieno sostegno dell’Algeria al popolo fratello della Palestina per la realizzazione dei suoi diritti nazionali inalienabili e la creazione di un suo Stato indipendente con El Qods come capitale”.
Sulla lotta contro il terrorismo, il Ministro ha sottolineato che questa piaga e la sua matrice, l’estremismo violento, “continuano ad essere al centro delle preoccupazioni della comunità internazionale, di qui la necessità di una gestione urgente e rapida di questa crescente minaccia e dei fenomeni aggravanti” citando il ritorno dei combattenti terroristi stranieri e la crescita dell’islamofobia atto – ha insistito – ad “alimentare il discorso radicale”.
Sulla questione della migrazione, il Ministro Messahel ha invocato un “approccio piu saggio che tenga conto allo stesso tempo delle opportunità da sfruttare a vantaggio delle economie dei paesi e delle rispettive società, ma anche delle siutazioni fortemente pregiudizievoli tanto per le persone interessate che per i paesi obbligati a farvi fronte. A tal proposito ha aggiunto che l’Algeria, che è stato un Paese di origine e di transito e oggi di destinazione dei flussi migratori, misura nel suo giusto valore la complessità di questa questione e considera necessario continuare a ricercare insieme delle soluzioni globali, integrate, equilibrate e fondate su una giusta ripartizione delle responsabilità preservando la dignità delle persone, che la paura e la povertà hanno messo sul pericoloso cammino dell’esodo e dello sfruttamento dalla criminalità organizzata transnazionale”
Il Ministro ha inoltre condiviso con i partecipanti i contorni del nuovo modello di crescita, avviato nel luglio 2016 sotto l’impulso del Presidente della Repubblica, Abdelaziz Bouteflika, volto alla consacrazione di un’economia nazionale emergente all’orizzonte 2030, tracciando le linee di una gestione razionale che preservi i risultati raggiunti in materia di giustizia sociale e di solidarietà nazionale.
Ha inoltre fatto presente le azioni intraprese dall’Algeria per la promozione dei diritti delle donne e della loro emanicipazione e per la presa in carica dei giovani sopratutto attraverso la Constituzione algerina emendata nel 2016.
Al riguardo, ha ricordato i premi ottenuti dall’Algeria a livello dell’Unione Africana e i vari rapporti e studi di organizzazioni regionali e internazionali che hanno dato una testimonianza forte ed eloquente su questi positivi sviluppi.
Il Ministro Messahel ha infine rivelato che nonostante, “tutte le incertezze e le minacce che incombono sul mondo, il messaggio dell’Algeria è un messaggio di speranza, di sincero impegno di solidarietà e di attenta disponibilità d’ascolto”.
“Crediamo nello spirito che ha dato origine alla creazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ovvero di Nazioni e di Popoli riunitisi attorno a valori e principi comuni e che accettano di impegnarsi, ognuno per la parte che gli spetta, nella costruzione di un avvenire rappacificato e di rispetto tra i Popoli e le Nazioni”, ha concluso il Ministro Messahel.